Sulla base di dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in Italia il 42% dei bambini fra i cinque e i nove anni risulta obeso o in sovrappeso. Si tratta del risultato peggiore di tutta l’UE, dove la media, invece, è intorno al 30%.
Ad incidere su questa situazione sono la diminuzione forzata dell’attività fisica e il maggior tempo trascorso in casa davanti alla televisione a ai dispositivi elettronici negli anni della pandemia che si mantengono tutt’oggi.
Altro fattore determinante è l’adozione di modelli di consumo alimentare all’interno dei nuclei familiari, che hanno visto un preoccupante, abbandono dei principi della dieta mediterranea.
Molti bambini ed adolescenti non consumano abitualmente frutta e verdura, consumano quantità importanti di alimenti dolci e sviluppano anche in età precoci atteggiamenti disfunzionali nei confronti del cibo. Lavorare sui bambini è piuttosto complesso, sono necessari un approccio ed un linguaggio molto diverso rispetto a quello necessario con l’adulto.
E’ di fondamentale importanza in un percorso di educazione alimentare ed eventuale calo ponderale, il coinvolgimento dei familiari. Un bambino/a che ha bisogno di operare un cambiamento ha bisogno di avere degli adulti che necessariamente supportino tale percorso e lo accompagnino nel tempo. I più piccoli non hanno la consapevolezza del loro stato né tantomeno percepiscono i rischi per la salute ma è fondamentale sapere che sovrappeso ed obesità tendono a mantenersi anche nella vita adulta se non si operano delle modifiche sostanziali in tempi ragionevoli.
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